Pagine

giovedì 30 giugno 2011

pasta fredda pomodorini feta e olive

E' quasi tutto pronto. Manca solo la valigia, ma quella la faccio sempre all'ultimo momento.
Un ultimo giorno di lavoro e poi domani sera finalmente Vacanza.
Una settimana in Sardegna a godermi le prime frie dall'estate scorsa. Non mi sembra vero.
Non mi dispiace nemmeno dovermi portare il computer nell'eventualità di dover mettere mano a un paio di progetti che non voglio abbandonare. Amo il mio lavoro. Qullo che non amo è starmene chiusa in ufficio con un mondo fuori. Dopo un po' mi manca l'aria.
Ma domani sera sarò libera. Zero cose da fare. Anche la casa è già sistemata e il pranzo e la cena di domani è pronta in frigorifero. Benedetto sia l'inventore della pasta fredda: il piatto ideale da preparare prima per non dover lavare poi!

mezze penne rigate
7 pomodori ciliegini
2 cucchiaiate di olive 
feta
2 spicchi d'aglio
olio
battuto di basilico e pinoli

Cuocere la pasta. Nel frattempo tagliare i 4 i pomodori e metterli in una ciotola (abbastanza capiente da poter contenere anche la pasta) con due spicchi d'aglio, sale, olio e un paio di cucchiaini di battuto di basilico e pinoli. 
Quando la pasta è al dente (appena prima della cottura al dente ottimale) raffreddarla sotto un getto di acqua fredda. Scolare bene e aggiungere ai pomodori.
Aggiungere le olive e la feta. Mischiare bene ed eventualmente regolare di sale. Lasciare insaporire in frigorifero per qualche ora prima di servire. Servire a temperatura ambiente.

mercoledì 29 giugno 2011

fagottini di foglie di zucca

Ogni cosa che non conosco mi attira. Per cui il sabato, quando posso, vado a esplorare il mercato sotto casa alla ricerca di qualcosa che non ho ancora provato o che non conosco.
Questa settimana sbirciando dietro un banco ho trovato un tesoro: le foglie e i "gambi" di zucca.
Non sapevo nemmeno che esistessero le foglie di zucca, sicuramente non sospettavo che si potessero mangiare. Dopo aver chiesto cosa fossero senza troppo pensare a come le avrei utilizzate ne ho comprato un mazzo. Arrivata a casa le ho accantonate rimandando il problema "e ora che ci faccio?" a dopo.
Solo nel pomeriggio mi sono decisa a dedicare loro la giusta attenzione. Non appena mi sono messa apulirle mi si è aperto un mondo. Il loro profumo mi hanno riportata indietro nel tempo, nell'orto di mia nonna in piena estate. Immediatamente ho capito come le avrei cucinate. Con le foglie ho deciso di fare dei fagottini, con i gambi un'altra ricetta che posterò oiù avanti.



4 foglie di zucca
4 cucchiai di squacquerone
2 pomodori sott’olio
12 olive nere
4 fili di erba cipollina

Pulire molto bene le foglie di zucca (singolarmente e con molta pazienza). Farle bollire per qualche minuto per ammorbidirle. Lasciarle raffreddare e asciugarle. Disporre su ogni foglia un cucchiaio di squacquerone, metà pomodoro sott’olio e 3 olive nere snocciolate (più buone sono meglio è). Chiudere formando un fagottino e legare con un filo di erba cipollina. Mettere un filo di olio in una pentola e cuocervi gli involtini per ochi minuti (per far sciogliere il formaggio).
Servire tiepide.


Con questa ricetta partecipo al contest L'Estate in un Boccone ideato da About Food e Cassandra.it

martedì 28 giugno 2011

involtini di melanzane e friggitelli

Oggi sono di poche parole. Sono quasi sempre di poche parole ma oggi in modo particolare.
Mi sembra di non avere nulla da dire. Per cui sarò sbrigativa come il piatto che ho preparato con gli avanzi.

10 fette di melanzane (tagliate per il lungo e di uno spessore di circa mezzo centimetro)
10 peperoni friggitlli
1 mozzarella ben sgocciolata
1 cucchiaio di polpa di pomodoro
sale

Grigliare le melanzane. Salarle.
Friggere i friggitelli. Salarli.
Prendere una fetta di melanzana, metterci sopra un po' di mozzarella a dadini, 1 feiggitello e arrotolare. Disporre in una teglia condire con un po' di olio e decorare con un po' di polpa di pomodoro.
Passare in forno caldo per pochi minuti. Servire caldi.

Mi piaciono perchè sono veloci (si possono cuocere friggiteli e melanzane il giorno prima e linitarsi ad assemblarli quando serve), sono sfiziosi e sono anche bellini a vedersi.

lunedì 27 giugno 2011

Fettine alla pizzaiola

Da oggi riprendo possesso delle mie serate.
Ho finalmente finito di fare le lezioni di danza.
Per due mesi interi sarò libera.
Ok.. dovrò preparare il programma dell'anno prossimo, ma non avrò più impegni fissi.
Non sembra, ma a volte è davvero dura seguire le proprie passioni, soprattutto se si fa un lavoro che impegna 8 ore al giorno e si ha una casa da mandare avanti.
Quindi oggi mi sento quasi in vacanza.
E per festeggiare posto la ricetta che da bambina mangiavo sempre in vacanza, in albergo, perchè mia mamma non l'ha mi preparata.


2 fettine di vitello
2 pomodori maturi
2 spicchio d’aglio
origano
olio, sale e pepe

Scaldare l’olio e farvi dorare i due spicchi d’aglio. Quando hanno preso coloe toglierli. Scottare le fettine da entrambi i lati. Salare e pepare. Toglierle e tenerle in un piatto. Nel tegame mettere i pomodori a cubetti e un pizzico di origano. Far cuocere per 10 minuti. Nel frattempo tagliare la carne a bocconcini. Aggiungerla al sugo e terminare la cottura.

Mangiarle prima che le finisca tutte io... mi piaciono da morire!

domenica 26 giugno 2011

Pallette! (zucchine tonde ripiene di ricotta e prosciutto)

Oggi sveglia all'alba.
A furia di mangiare come un maiale prima o poi capita che sei tanto appesantita da desiderare solo di muoverti per consumare una minima parte delle calorie stoccate in attesa di diventare grasso.
Così dal letto sono passata al divano ahahahah!
Però ho buone intenzioni. Aspetto ancora un'oretta, poi mi metto a stirare la montagna di roba che ormai è alta quanto me e nel pomeriggio spero di convincere Lui a fare una passeggiata, se Lui non viene (come sempre succede) ci andrò da sola. Tutto pur di non andare in palestra. Questa settimana non ne ho voglia!
Intanto posto una ricetta del lunedì, cioè una ricetta assolutamente dietetica ma gustosa per rimediare ai bagordi del fine settimana.

3 zucchine rotonde
1 scalogno piccolo
1 confezione piccola di ricotta
1 confezione di dadini di prosciutto
1 uovo
1 cucchiaio di pangrattato
2 cucchiai di grana grattuggiato
prezzemolo tritato
noce moscata
olio, sale, pepe

Lavare le zucchine e tagliare appena sotto il picciolo. Usando un cucchianino scavarle e togliere la polpa (non buttarla perchè serve dopo) lasciando le pareti di uno spessore di circa 7 mm. (ma se vi piace potete lasciarle anche più spesse). Salare un po' l'interno. Metterle in forno a testa in giù sulla griglia a 180° finchè non si saranno ammorbidite (ricordatevi di mettere sotto una teglia con un po' di acqua per fare in modo che il loro succo, cadendo, non faccia fumo e puzza). Nel frattempo cuocere la polpa delle zucchine e lo scalogno tritato in un filo d'olio (e se volete del dado vegetale) fino a togliere l'acqua in eccesso.
Lavorare l'uovo con la ricotta fino ad ottenere una cremina, aggiungere la polpa intiepidita, i cubetti di prosciutto, il pangrattato, il grana,una spolverata di noc e moscata e il prezzemolo.
Riempire le zucchine con il ripieno, aggiungere una tritata di pepe e mettere in forno a 180° finchè non saranno belle dorate.

Sono buone anche fredde e adattissime come pranzo da portarsi in ufficio.

giovedì 23 giugno 2011

Le schiacciate

Finalmente mi siedo.
Avrei dovuto fare altro stasera. Domani ho uno spettacolo. Non ho controllato il vestito, non ho preparato le musiche, non ho preparato la valigia e non ho fatto nemmeno le prove. Mi alzerò domattina presto. Stasera ho preferito rilassarmi e fare quello che più mi diverte: giocare con gli impasti.
Non so perchè, ma la manualità legata all'alchimia di lavorare farina e acqua per trsformarli in tutto quello che si vuole mi ha sempre affascinato. Mi piace ripetere gli stessi movimenti in modo meccanico. E' per questo che non voglio la macchina per il pane. Mi piace sporcarmi le mani.
Oggi ho fatto le schiacciate: le mie preferite. Sgranocchine, semplici ma saporite.

500 g di farina 0
circa 250 g di acqua
25 g di levito di birra
50 g strutto
10 g sale fino
olio d'oliva per pennellare
sale grosso

Sciogliere il lievito in un po' di acua tiepida (da prendere dai 250 g).
Fare la fontana con la farina e mettere alcentro tutti gli ingredienti. Non aggiungere subito tutta l'acqua, ma aggiungerne un po' alla volta per verificare la consistenza.
Lavorare per almeno 10 minuti battendo l'impasto.
Formare una palla, coprire a campana (io metto la palla in una ciotola capiente  la copro con un'altra ciotola rovesciata... oppure chiudo semplicemente in un sacchetto)  e lascire lievitre per circa 50 minuti. 
Prendere un quarto dell'impasto e mettere il rimanente in frigorifero, sempre coperto.
Senza lavorarlo stenderlo con il mattarelloportandolo a uno spessore di 2 mm circa.
Metterlo su una placca da forno rivestita di carta da forno. Spennellare con olio extravergine d'oliva e cospargere un po' di sale grosso.
Mettere in forno a 220° finchè la schiacciata diventa dorata.

E' buonissima aggiungendo anche il rosmarino. Io non l'ho fatto perchè a Lui non piace, le preferisce naturali... e forse ha ragione perchè così si accompagnano a tutto.

mercoledì 22 giugno 2011

Salmone in salsa mojo

Mi sono svegliata prima del previsto. Sono nervosa. Sono piena i punture di zanzare che non mi danno tregua. Ogni estate mi chiedo prchè siano stati inventati degli animaletti tanto odiosi... e perchè a lor piace tanto attaccarsi al mio sangue tanto da farmi venire reazioni allergiche. Vorrei togliermi la pelle come se fosse un guanto. Preferisco mille volte essere punta da una vespa che da una zanzara, soprattutto se la zanzara abita nel pavese o nel veneto.
Posto questa ricetta che mi è piciuta molto. Di solito non amo il salmone (e lo odio proprio se cucinato con la panna) perchè lo trovo toppo burroso, troppo pesante. Ma cucinato in salza mojo tutto cambia. Si alleggerisce e acquista carattere.

- un trancio di salmone fresco
- 1 spicchio d'aglio
- 1 cucchiaino di paprica
- 1/2 cucchiaino di cumino in polvere
- 1 cucchiaio di aceto
- prezzemolo
- olio
- sale e pepe

Preparare la salsa schiacciando l'aglio con l'attrezzo fatto apposta o passarlo in un tritatutto, aggiungere la paprica e il cumino. Aggiungere un cucchiaio di olio a filo e mischiare. Aggiungere l'aceto e ancora un po' di olio a filo continuando a mischiare velocemente finchè la salsa non risulti un po' addensata. Salare e pepare la salza.
Far cuocere il salmone in padella con un po' di olio (a me piace farlo quocere il meno possibile per mantenere la carne morbia e saporita... ma si può far cuocere quanto si vuole).
Mettere il salmone in un piatto e versarvi sopra la salsa e guarnire con un po' di prezzemolo.
Servire caldo.

lunedì 20 giugno 2011

Pesche caramellate al forno... niente di più buono, niente di più facile.

Come ogni estate arriva il momento in cui apro l'album dei miei ricordi e ripercorro le vacanze fatte nella mia vita. Ogni vacanza oltre a luoghi e persone è legata a un piatto particolare.
Oggi è la volta delle pesche caramellate al forno che mi ricordano la Costa Azzurra. Lì le ho mangiate per la prima volta, a casa di una signora italiana che aveva organizzato una grigliata spettacolare in cortile. A dire la verità ero rimasta un po' delusa nello scoprire che non esisteva un vero e proprio dolce. Avevo 20 anni e ancora tutte le convinzioni stupide che mi facevano dire che la frutta cotta non poteva essere buona. Le ho assaggiate per educazione. Chi mai lo avrebbe detto? Tanto semplicemente squisite che o chiesto subito la ricetta.
Ed eccole qua... brutte ma buone!

- pesche gialle (contate 1 pesca a persona)
- 2 riccioli di burro per ogni pesca
- zucchero
- amaretti o crema di cacao per guarnire... ma solo se si vuole

Tagliare a metà ogni pesca e togliere il nocciolo.
Adagiare le mezze pesche in una teglia e mettere un ricciolo di burro in ogni conchetta dove prima c'era il nocciolo. Coprire con zucchero (la superficie deve esserne completamente coperta).
Mettere in forno a 180° finchè lo zucchero non si sarà leggermente caramellato.
Togliere dal forno e sbriciolare sopra dei piccoli amaretti... o guarnire con un filo di crma di cioccolato.
Mangiare calde, ma non bollenti perchè lo zucchero caldo ha tendenze assassine!

Albenga: sole, mare e Il Marchese del Grillo

Oggi è davvero dura. E' sempre dura ricominciare il lunedì. Ma oggi è ancora peggio. La colpa è del we meraviglioso che ho passato al mare, ad Albenga.
Non credevo che questo paesino fosse tanto bello.
Il centro storico è davvero un gioiellino. Torri, bifore, trifore, battistero, viuzze, balconcini e tanto tanto ordine e pulizia. Non è mancato nemmeno il vescovo con la sua toga porpora che svolazzava in modo surreale dando un tocco di colore e di mistero al tutto. Emozionante.
La sera abbiamo mangiato in un posto speciale: La taverna del Marchese del Grillo.
Il locale è molto piccolo, il cuoco attento e premuroso, la carne (perchè alla locanda il piatto forte è la carne) eccezionale. Carpaccio, tartare al tartufo, filetto. Tutto squisito.
Abbiamo mangiato da re spendendo solo 30 euro a testa. Ci voglio tornare.

La taverna del Marchese del Grillo
Via Lengueglia 49 (una via centrale ma un pochino defilata)
Albenga (Sv)
Telefono: +39.0182 556936

venerdì 17 giugno 2011

antica aceteria toscana - garnish selection N° 082/1


Questo è un piccolo regalo che mi sono fatta.
Non potevo resistere al design di questo mix di erbe aromatiche.
Un minimal chic perfettamente studiato per mettere in risalto il colore delle spezie contenute.
Rosso, giallo, verde, viola. Quasi un oggetto da profumeria.
L'ho aperto con la massima attenzione perchè non voglio rovinarlo.
Sono una feticista dei packaging. Forse perchè conosco perfettamente il lavoro che ci sta dietro.
La passione di persone che come me lavorano per presentare al meglio i prodotti e farli conoscere ai più (o ai meno a seconda dei target).

Una volta aperta la confezione un mix di profumi ben miscelati: ginepro, pepe rosa, malva, aglio, menta, timo, prezzemolo, calendula e cartamo.
Cartamo???? E che roba è?
Wikipedia è la soluzione. Scopro che:
- il suo olio viene utilizzato per produrre margarine e per rigenerare la pelle
- viene utilizzato in pittura per fluidificare i colori
- in cucina può sostituire lo zafferano ma ha un sapore molto meno intenso ma un colore altrettanto acceso. Nelle industrie cominciano ad usarlo per rendere consistenti creme e budini
- viene usato per la fabbricazione di rossetti
- prolunga il vigore fisico, agilità mentale e attività sessuale
... insomma forse facevo bene a prenderne una vagonata!!!

Curiosa di sapere anche che sapore avesse questo mix stasera mi sono fatta una bella costata e ce ne ho messo un pochino sopra. Devo dire che merita, anche il sapore è buono.

Se volete saperne di più ecco il sito http://www.anticaacetaiatoscana.it/ ...unica vera delusione perchè è solo ed interamente in lingua inglese anche se l'azienda si chiama "antica acetaia toscana".
Va bene che il target di riferimento è lo straniero... ma un minimo di orgoglio italiano non ce lo vogliamo tenere?
Davvero vogliamo che un'azienda italiana, nata in Toscana (nella stessa regione di un tale Dante Alighieri , padre della lingiua italiana) parli esclusivamente in inglese?
Perchè a volte non proviamo ad imparare dai francesi?

Scusate lo sfogo.

giovedì 16 giugno 2011

Peperoni arrostiti con miele e mandorle

Oggi sono felice.
Adoro il mio lavoro. E sono entusiasta del progetto che mi hanno appena passato. Finalmente dopo tanti anni devo lavorare sul food! Non mi sembra vero. E' un piccolo desiderio che si realizza.
E come se non bastasse nel pomeriggio mi hanno mandata nei negozi più sciccosi di Milano a fare un po' di ricerca di mercato prima di mettermi al lavoro.
Sono quindi di ritorno dal reparto alimentari della Rinascente, del Coin, da Peck e da tutte le enoteche, gastronomie e negozi di amenità gastronomiche di Milano. Dio mio cosa non hanno visto i miei occhi!!!!! Quante cose si sono aggiunte alla lista dei miei desideri... quanti packaging bellissimi e quanti prodotti da mangiare con tutti i sensi!
Ma torniamo con i piedi per terra... il mio portafogli purtroppo non riesce a stare al passo con tutto quello che vorrei.
E poi non è necessario spendere molto per mangiare bene. Questa ricetta ne è la riprova.


2 peperoni rossi
1 spicchio d'aglio tagliato a fettine
10 mandorle (possibilmente a listelle)
1 cucchiaio di miele millefiori (o comunque un miele chiaro)
1 cucchiaio di aceto balsamico
prezzemolo tritato
olio d'oliva
sale e pepe

Lavare i peperoni e metterli nel forno per farli arrostire. Quando saranno abbrustoliti toglierli e metterli a raffreddare in un sacchetto di plastica (di quelli che sopportano le alte temperature).
Togliere la pelle ai peperoni e tagliarli a pezzi (io ho fatto dei quadrati di 2 cm di lato circa).
Fare scaldare un po' di olio in una pentola, aggiungere l'aglio e lasciarlo dorare a fuoco basso.
Togliere l'aglio dall'olio e aggiungere le mandorle, il miele e l'aceto. Lasciar cuocere per un minutino.
Versare il tutto sui pezzi di peperone. salare, pepare, aggiungere un po' di prezzemolo. Mescolare bene. Vanno serviti a temperatura ambiente.

mercoledì 15 giugno 2011

non potevo mancare: clafoutis alle ciliegie

Di solito non mi piace copiare quello che fanno gli altri, tantomeno mi piace seguire le mode.
Ma è primavera. Al mercato si trovano ciliegie bellissime. Come riuscire a non comprarne a quintali?
E poi tutte quelle bellissime foto sui blog che mi fanno dire anch'io anch'io anch'io voglio provarci.
Confesso che non conoscevo affatto questo dolce: il clafoutis. Non so nemmeno come si pronuncia.
Ora che l'ho fatto e provato seguendo la ricetta de "il cucchiaio d'Argento" (apportando solo un paio di modifiche di gusto...più ciliegie e l'amaretto sbriciolato al posto dello zucchero vaniglito per guarnire)
posso dire che è una torta ottima. E' buona ma, sorpresa delle sorprese, non contiene grassi!!!
 ... e qui dovrebbe partire in automatico un applauso fragoroso!
La consistenza è curiosa. Si potrebbe definire un budino pastoso, o una torta budinosa.
L'ho mangiata fredda, ma la prossima volta farò in modo di mangiarla tiepida perchè secondo me sarà ancora più buona.


400 g di ciliegie (800 se come me ne snocciolate una e l'altra ve la mangiate)
100 g farina
100 g zucchero
2 uova
250 g latte
burro per imburrare la teglia
5 amaretti da sbriciolare


Togliere il nocciolo alle ciliegie.
In una terrina mettere la farina, le uova, lo zucchero e il latte. Lavorare l'impasto rendendolo bello cremoso.
Imburrare una tortiera abbastanza carina da essere anche piatto di portata, disporvi uniformemente le ciliegie, versarvi sopra il composto.
Cuocere per 40 minuti a 200°C.
Una volta tolta dal forno sbriciolare sulla superficie gli amaretti.
Serviure tiepida o fredda.

martedì 14 giugno 2011

branzino al forno come piace a me: con limone e olive

E' curioso come d quando o deciso di scrivere sul blog molte cose quasi dimenticate mi riaffiorano alla mente. Qualsiasi sia il motivo la cosa mi piace. Mi sembra di recuperare pezzi della mia storia che troppo spesso ho laciato correre dietro a desideri senza senso.
Comunque sia... c'è stato un periodo in cui preparavo molto spesso il branzino in questo modo.
E dopo averlo riassaggiato a distanza di anni capisco il pechè.


1 branzino
1 limone
una manciata di olive (nere e verdi... o, come nel mio caso, solo nere)
timo
aglio
olio
poco vino biianco

Pulire il branzino. Mettergli nella pancia uno spicchio d'aglio tagliato in due, un po' di timo, il sale e un filo d'olio.
In una pirofila preparare un letto di fette di limone tagliate sottili. Adagiarvi sopra il branzino.
Praticare dei tagli orizzontali nella carne del pesce e infilarci delle olive tagliate a pezzettini. Aggiungerne ancora de o tre intere. Condire con un filo d'olio e un'ombra di vino bianco e mettere in forno a 180° per 40/50 minuti.

Facile facile ma buono buono.

Gli infallibili: i grissini stirati

E' bello avere delle certezze.
Di giorno c'è il sole, di notte c'è la luna e le stelle.
Al mare c'è profumo di salsedine, in montagna profumo di verde.
Con l'acqua ti bagni e con il vento ti asciughi.
Insomma, sono le cose apparentemente banali che governano la nostra esistenza.
Le cose semplici.
Quelle che in un momento di incertezza ti danno la sicurezza di farcela.


GRISSINI STIRATI (NORMALI, AL SESAMO, AI SEMI DI PAPAVERO)
- 500 di farina 0
- 250 g di acqua
- 15 g di lievito di birra
- 1 cucchiaino di sale
- 1 cucchiaino di miele (il meno saporito possibile)
- 50 g di olio d'oliva
- semi di sesamo
- semi di papavero

Far sciogliere il lievito in un po' di acqua tiepida (da togliere ai 250 g).
Fare la fontana con la farina e nel centro versare tutti gli ingredienti. Non mettete subito tuta l'acqua, ma aggiungetela in due o più tempi.
Impastare battendo per circa 10 minti. Quando l'impasto è diventato elastico dividerlo in tre parti.
Con la prima formate una palla il più regolare possibile, spennellare la superficie con olio d'oliva e mettere a riposare per 50/60 minuti coperto da una campana io da uno srofinaccio umido (io uso una ciotola capovolta).
Prendete la seconda palla, mettete sulla spianatoia un cucchiaio abbondante di sesamo e impastare per farlo incorporare all'impasto. Formare una palle, spennellare di olio e mettere sotto la campana.
Ripetete il procedimento con la terza parte usando questa volta i semoi di papavero.
Passati i 50/60 minuti prendere l'impasto e con un coltello tagliare dei bastoncini larghi circa un dito (basta affondare la lama senza muoverla avanti e indietro). Cercando di essere il più delicati possibile prendere un bastoncino e tirarlo fino a farlo diventare lungo quanto la teglia da forno.
Disporlo sulla teglia e continuare il procedimento per tutto l'impasto. Di solito a me vengono circa due teglie, per cui metto una delle due teglie in frigorifero (coperta da un canovaccio umido) in attesa di poterla infornare.
Mettere in forno a 200° per circa 20 minuti.
Si possono congelare. Per scongelarli lasciarli a temperatura ambiente e poi passarli per pochi minuti nel forno appena caldo per farli "sciugare".

Mi piaciono molto questi grissini per via della loro forma irregolare.
In alcuni punti il grissino risulterà croccante, in altri punti invece mantengono la morbidezza.
E' per questo che li faccio il più irregolari possibilelasciando una sorta di rigonfiamento nella parte terminale.
L'unico neo è che non si smette di mangiarli finchè non finiscono.

domenica 12 giugno 2011

Crema di liquore alla fragola e menta

Mi sono appena svegliata dalla pennica della domenica pomeriggio. Non ha prezzo potersi addormentare dopo pranzo e all'inizio dell'ennesimo temporale estivo. Finestre aperte e uccellini che cinguettano. Ma sono davvero a Milano?? Forse è qualche vicino che ascolta un cd di quelli che simulano i rumori della foresta. O più probabilmente c'è un proprietario di uno dei superattici dal terrazzo che vorrei che tiene in gabbia qualche esemplare raro... tipo una coppia di passerotti!!
Se mai riuscirò a fare qualche soldino in più vorrei tanto un piccolo terrazino e una piccola veranda, una di quelle con i vetri colorati dove ti puoi mettere seduta sulla sedia a dondolo a leggere o a lavorare a maglia, o a chiacchierare sorseggiando un tè, o una crema di liquore alla fragola e menta...


- 500 gr fragole
- qualche foglia di menta
- 250 ml alcol 95°
- 350 gr zucchero
- 1/2 litro di latte intero

Tagliare le fragole e metterle in un contenitore a chiusura ermetica abbastanza grande da poterle contenere agevolmente. Aggiungere le foglie di menta. Aggiungere l'alcol. Chiudere il contenitore e lasciare in frigorifero per tre giorni. Una volta al giorno dare un'agitatina al contenitore e rimettere in frigorifero. Già dopo poche ore vedrete le fragole perdere colore e diventare bianche.
Passati i tre giorni versare il latte in un pentolino e aggiungere lo zucchero. Portare a ebollizione a fiamma bassa continuando a mescolare. Quando il latte bolle spegnere il fuoco e lasciare raffreddare.
Usando un colino a trama sottile filtrare il liquido delle fragole e spremerle un pochino per recuperare tutto il succo. Non resta che unire il latte all'alcol alle fragole e versare in una o più bottiglie.
Mettere in frigorifero o in freezer. Agitarlo un po' prima di berlo perchè tende a dividersi.

A me piace molto. Prima si sente il dolce profumo delle fragole e in un secondo momento arriva la freschezza della menta. E poi è talmente leggero che lo beve anche mia mamma!

http://irinadavydova.blogspot.com/2011/02/tutti-raccogliere-le-fragole.html

sabato 11 giugno 2011

frittata al forno di zucchine e ricotta al curry

Il sabato ho sempre tantissime cose da fare. Mi sveglio la mattina molto presto con la voglia di fare. Come prima cosa vado in palestra... è un supplizio che mi tocca. Poi il mercato della frutta e della verdura e infine mi tocca prendere la macchina per andare a fare la spesa in un supermercato.
Odio prendere la macchina. Soprattutto il sabato. Qui nella mia zona ci sono molti negozi e se lasci libero un parcheggio al tuo ritorno ti tocca litigare con mezzo mondo per riuscire a trovare un parcheggio per residenti non occupato da non residenti. E se fai notare che senza tesserino non possono parcheggiare ti chiamano stronza e ti mandano affanculo. Oggi mi è toccato subire gli insulti di un francese. Va bhe... fortuna che l'incazzatura a me passa in un battito di ciglio.
Rimane il fatto che non riesco a essere a casa prima dell'una. La voglia di pranzare seriamente non mi passa nemmeno per il cervello. Ho fretta di godermi le mie ore di relax.
Quindi niente di più indicato di una torta frittata... fa tutto il forno!... e se si ha l'accortezza di preparare le zucchine la sera prima non si sporca qusi nulla.

- 3 uova 
- 3 zucchine
- 1 cipolla (o 1 scalogno)
- ricotta (2 cucchiai abbondanti o una confezione piccola)
- prezzemolo
- 2 chcchiai di grana padano grattuggiato
- curry (1 cucchiaino)
- prezzemolo
- olio, sale e pepe

Lavare e tagliare le zucchine a rondelle. Fare appassire la cipolla tagliata a dadini in un po' di olio, aggiungere le zucchine, il curry e salare. Lasciare cuocere a fuoco basso (tenetele un po' indietro di cottura perchè poi si cuoceranno anche in forno). Aggiungere un po' di prezzemolo. Togliere dal fuoco e lasciare raffreddare per almeno qualche minuto. Nel frattempo accendere il forno a 180°.
Sbattere i tuorli con un po' di sale, amalgamare la ricotta aggiungendone poca alla volta finchè non si ottiene una crema. Aggiungere le zucchine e amalgamare. Montare a neve gli albumi (non è necessario che la neve sia fermissima) e aggiungerli al composto di tuorli e zucchine incorporandoli con movimenti dall'alto al basso facendo attenzione a non smontarli.
Versare tutto nella teglia rivestita da carta forno, aggiungere pepe e i due cucchiai di grana. Lasciare in forno finchè la superficie non è dorata. (20/30 min).
Grazie agli albumi montati a neve otterrete una frittata alta e sofficissima.


giovedì 9 giugno 2011

autunno nel bel mezzo della primavera

Oggi ho deciso che faccio finta che sia autunno, così smetto di sperare che esca il sole.
Dimentico i vestitini leggeri e colotati, le sarpine da donna e mi infilo in abiti comodi e scarpe da tennis, così se piove chi se ne frega? Non ho nemmeno una messa in piega da preservare. Non ho mai una messa in piega io. Al massimo mi bagno. Ma anche bagnarsi sotto la pioggia ha il suo bello perhè poi si torna a casa e ci si immerge in un bagno caldo con tanto di schiuma profumata. E ci si scalda il corpo e il cuore.
E poi la cena. Quale piatto fare per giocare all'autunno?

UN TRADIZIONALISSIMO RISOTTO CON SALSICCIA
(la foto sembra un po' anni 70... dovrei smetterla di fare foto con il cellulare!)


Per due persone che hanno una discreta fame calcolo:
- 5 manciate di riso
- 20 o 25 cm di salsiccia
- 1 piccola cipolla tagliata a dadini (non troppo fini)
- brodo caldo (fatto anche con del dado)
- 1 bicchiere scarso di vino rosso
- 50 g di burro (metà per cuocere e metà per mantecare)
- parmigiano grattuggiato
- una spruzzata di noce moscata
- pepe

Preparare la salsiccia togliendo la pelle e sminuzzandola.
In una pentola mettere il burro e far appassire la cipolla. Aggiungere la salsiccia e lasciar cuocere qualche minuto. Aggiungere il riso e farlo tostare stando attenti che non si bruci. Aggiungere il vino e lasciarlo evaporare. Aggiunger il brodo e portare a cottura (tra i 15/20 minuti).
A fine cottura aggiungere una spruzzata di noce moscata e del pepe.
Togliere dal fuoco e mantecare con burro e parmigiano.

Io mi sono ritrovata con un po' di salsiccia di troppo. L'ho cotta a parte e l'ho aggiunta come "decorazione"... anche se non si può certo dire che sia di bell'aspetto è indubbiamente buonissima!

Una crema per il seno che funziona?


Pupa AEF Volumizzante Seno.
Dopo aver perso gli ultimi 3 kg che volevo perdere mi sono ritrovata sì in ottima forma, ma con il seno un po' svuotato. Senza crederci più di tanto ho provato a comprare la crema per il seno della Pupa.
Che dire... ha risollevato le sorti!!! Dopo una sola settimana ho visto i primi risultati. Dopo quasi un mesetto il seno è esattamente come prima della dieta.
Magari è solo suggestione. Ma non mi sembra, non sono molto tipa che si lascia suggestionare dalla pubblicità... io la pubblicità la faccio, difficilmente la subisco (non faccio pubblicità a nessuno dei prodotti che propongo su questo blog).
Se state per comprare una crema seno il mio consiglio è di investire in questo prodotto, che oltretutto è Italiano!

Sagra della cipolla rossa di Breme

Come ogni anno durante il secondo fine settimana di giugno (10-19 giugno) si terrà la sagra della Cipolla rossa di Breme De.C.O.
Qui potete trovare tutte le informazioni http://www.sagracipollarossa.it/sagra-della-cipolla-rossa-di-breme
A dire la verità non ci sono mai stata, ma le persone che ci sono andate e amavano la cipolla ora la amano ancora di più.

mercoledì 8 giugno 2011

Voglia di sfizi e vizi: biscottini salati al parmigiano e...

Ho appena finito di stirare dopo una giornata di lavoro in ufficio... non particolarmente dura, lo confesso.
Comunque  mi compiaccio di me stessa.
Mi piace giocare a fare la brava donna di casa. Giocare è l'unico modo per affrontare tutto con il sorriso nel cuore...
...Ma chi voglio prendere in giro???
Io ODIO prendermi cura della casa.
La verità è che vorrei una casa autopulente, ma che io sappia purtroppo non esiste ancora.
E allora dopo aver faticato mi premio con qualche vizietto, tipo questi biscottini ce tengo ben chiusi nel congelatore per non cadere continuamente in tentazione. Ne scongelo pochi alla volta, la giusta misura che mi consente di premiarmi senza farmi venire troppi sensi di colpa.


150 g di farina
80 g burro
80 g di parmigiano grattuggiato (o altro formaggio gratuggiato)
pesto 2 cucchiai
10 olive nere
5 o 6 capperi
2 pezzetti di pomodori secchi sott’olio
sale

Far ammorbidire il burro a temperatura ambiente. Lavorarlo con la farina e il parmigiano il parmigiano e 1/2 cucchiaino di sale con le punte delle dita facendo un movimento come quando si contano i soldi... lo scopo è quello di ottenere una specie di sabbi. Aggiungere da 1 a 3 cucchiai di acqua a seconda di quanto ne richiede l'impasto (meglio aggiungerne poca alla volta) e lavorare fino ad ottenere un impasto omogeneo, che va messo in frigorifero a raffreddare per almeno un'oretta.
Nel frattempo mettere nel mixer il pesto, i pomodori, le olive e i capperi e dare una passata veloce.
Togliere l'impasto dal frigorifero e stenderlo fino a farlo diventare alto circa mezzo centimetro. Spalmare con il paté e arrotolare il rotolo.
Avvolgere nella pellicola e mettere in frigo per un paio d’ore (altrimenti non riuscirete a tagliarlo). Tagliare il rotolo a fette  non troppo alte e disporre i biscotti su una teglia.
Cuocere a 180° C finchè i biscotti non saranno dorati (circa 20 minuti).

martedì 7 giugno 2011

sembra autunno. E' tempo di crema di carote al rosmarino!

Piove. Ininterrottamente o quasi.
Mi è tornata la voglia di copertine calde, di tè alla cannella e di piatti fumanti.
Ma è anche primavera e ho voglia di estate e di sapori freschi. Come fare?
Questa la mia idea di oggi.
Crema di carote al rosmarino con fiocchi di latte e un tocco estivo: la scorza di limone.


4 o 5 carote
1 spicchio d’aglio
1 cucchiaino di dado vegetale fatto in casa
olio
1 bicchiere di latte
rosmarino
buccia di limone grattuggiata o fatta a pezzettini piccolissimi
una confezione di fiocchi di latte (tipo jocca. Io ho usato Exquisa fiocchi di latte con yogurt pechè mi piace di più)


Fare a pezzetti le carote, metterle in una pentola e coprirle con acqua. Aggiungere un cucchiaino di dado vegetale (facoltativo) e far cuocere a fuoco medio finchè l’acqua non sarò quasi completamente assorbita. Ridurre le carote in crema con un mixer ad immersione. Aggiungere il latte, il rosmarino e un filo d’olio e aggiustare di sale. Quando la crema avrà raggiunto la consistenza desiderata metterla in un piatto fondo, aggiungere un cucchiao di fiocchi di latte e spolverare con un po’ di scorza grattuggiata di limone... che a mio avviso aggiunge un tocco imprevisto che fa la differenza.
(Le dosi sono sufficienti per 4 porzioni).
Che ne dite?

lunedì 6 giugno 2011

la mia versione della barba di frate

Da pochi anni o scoperto la barba di frate, che a volte viene chiamata agretti (ma non capisco perchè dal momento che non ha nulla di agro), a volte bacicci, a volte in altri modi che non ricordo. La trovo ottima. La form ricorda un po' quella dell'erba cipollina, tanto che per mesi vedendola al mercato credevo fosse un'erba aromatica... a volte sono avvero ignorante!
Comunque questa è la mia versione.


- un mazzetto di barba di frate
- 4 acciughe sott'olio, o un po’ di pasta di acciughe
- olio
- spicchio d’aglio
- succo di mzzo limone
- peperoncino
- sale

Lessare la barba di frate. Scolarla. In una pdella mettere un po’ di olio, l’aglio tagliato a pezzetti e le acciughe. Accendere e fare sciogliere le acciughe, aggiungere la barba di frate e lasciar cuocere per circa 10 minuti. A fine cottura aggiungere il succo di limone e il peperoncino. Aggiustare di sale. Lasciar cuocere un altro minuto.
Si possono mangiare sia calde che fredde. A me piaciono di più fredde.

domenica 5 giugno 2011

Confettura di pesche allo zenzero

Stamttina mi sono svegliata con la voglia di qualcosa di dolce.
Avevo voglia di sentirmi un po' una donna d'altri tempi... di quelle che si prendevano il tempo per fare le cose come si deve.
E allora mi sono dedicata alla marmellata: l'essenza del genuinamente goloso e sano.
L'ho assaggiata spalmata sul pane nero (fatto con il preparato Spadoni)... secondo me un abbinamento riuscito. Non si può dire la stessa cosa della fotografia...


2 pesche  (300 grammi senza nocciolo)
150g zicchero (la metà di quanto pesano le pesche)
1 pezzetto di zenzero fresco
succo di 1/4 di limone

Tagliare a pezzi le pesche. A me piaciono pezzi belli piccoli. Aggiungere lo zenzero a pezzetti (non esagerare, si deve solo sentire il profumo). Coprire con acqua e metterle sul fuoco finchè non si ammollano. Schiacciarle bene con la forchetta (io le passo velocemente con il frullino perchè non amo sentire i pezzi troppo grossi).
Aggiungere il succo di limone e lo zucchero. Abbassare al minimo la fiamma e mescolando spesso attendere che la marmellata diventi della consistenza giusta (quando alzando il cucchiaio sotto si forma una sorta di filo).
Dal momento che la quantità è minima basteranno pochi minuti.
Versare in un vasetto, chiudere e lasciare raffreddare rovesciando il contenitore a temperatura ambiente. In questo modo sì otterrà in automaico il sottovuoto.

sabato 4 giugno 2011

A Milano una macelleria che non si crede una gioielleria

Chi vive a Milano sa quanto è difficile trovare dei validi negozi di alimentari in alternativa alla grande distribuzione. Non è che non ce ne siano, ma troppo spesso i prezzi sono davvero ingiustificatamente proibitivi.
E' per questo che voglio tessere le lodi di "Fattoria del Casaro" in via Vitruvio (tra la stazione centrale e corso Buenos Aires). Non solo la carne è ottima (ma anche i formaggi e gli affettati), ma anche i prezzi sono ottimi. Giusto per dare un'idea vi dico che con 40 euro l'ultima volta che ci sono andata sono tornata a casa con: 2 costate da fare alla griglia alte tra i 2,5 e i 3 cm (morbide come burro), 3 svizzere (grandi quasi il doppio rispetto a quelle che potete trovare nella grande distribuzione), spezzatino di vitello (porzione per 4 persone), una palletta di macinato scelto di circa 1/2 kg e la meravigliosa mozzarella di bufala napoletana... anche quella da 1/2 kg. Insomma, non male direi!
Unico neo... dovete armarvi di santa pazienza perchè c'è sempre gente, anche alle 9 del mattino. Se ci andate di sabato mettete in conto una fila disordinata dove se siete fortunati verrete comunque serviti per primi. E comunque non demordete e mantenete il vostro sorriso stampato in faccia perchè loro (e sopratto la cassiera con i capelli neri) sono veramente gentilissimi.

p.s.: Se non siete della zona non mancate di passare anche nella pescheria "Gelmetti" che si trova lì vicino (anche quell merita) e nell'enoteca "Vini e Sapori" che si trova di fronte (dove non cercheranno di vendervi il prodotto più costoso, ma il prodotto che più fa per voi).
Purtroppo in zona non c'è un fruttivendolo, ma il sabato mattina e il martedì mattina c'è un gran bel mercato di frutta e verdura (molto multietnico).

Crema struccante all'olio di Argan L'Erbolario

Semplicemente fantastica! 
Pur avendo la pelle secca e fragile non riesco a rinunciare a lavarmi la faccia con l'acqua. Non mi sento pulita se uso solo latte detergente e tonico. Questa crema detergente all'Olio di Argan di L'Erbolario sembra essere la soluzione ottimale. Si massaggia sul viso, si inumidisce con un po' di acqua, si sciacqua. Il risultato è una pelle perfettamente pulita, morbida, idratata (non tira nemmeno un po!) e dolcemente profumata. Molto, ma molto meglio rispetto ad altri prodotti simili comprati in profumeria... e non costa nemmeno tanto.
Se volete farvi un regalino compratela, non ve ne pentirete!

venerdì 3 giugno 2011

e ora cosa mi invento? Pollo al pesto e pomodorini secchi!

Per quasi due mesi il pollo o il tacchino hanno imperversato sulla mia tavola nel tantativo di aiutarmi a ritrovare la mia linea persa. Assieme ce l'abbiamo fatta,... ma dopo un po' mangiare sempre le stesse cose stufa. E allora bisogna inventarsi qualcosa di nuovo. Sempre. Qualcosa che dia l'idea che nel piatto ci sia sempre qualcosa di diverso.
L'ultima mia idea è questa... perchè non aggiungere un po' di pesto e pomodorini al pollo?
Il risultato non è male, a patto di non esagerare (la prima volta che avevo provato avevo esagerato con il pesto e i sapori si uccidevano tra di loro)... ma servendo la salsa di pesto e pomodorini secchi sminuzzati a parte il problema non si pone.

Il procedimento che ho seguito è molto semplice: ho preso un petto di pollo, l'ho tagliato a pezzetti (a me piaciono abbastanza grandi), l'ho passato in padella con un filo di olio, l'ho salato e ho portato a cottura a fuoco moderato. A parte ho mischiato un cucchiaino abbondante di pesto (comprato pronto) con un pomodorino secco sott'olio (ne ho scelto uno non troppo grande). Ho messo il pollo nel piatto e aggiunto un po' di salsa.
Il risultato è questo. Saporito ma "leggero"!... e sembra sia piaciuto anche al mio Lui.

Notte senza zanzare

Sono contenta per come è andata l'esibizione di ieri sera.
La cascina dove era stata organizzata la serata di beneficenza era spettacolare. Veramente bellissima, con tanto di soffitti affrescati e mobili antichi. Le persone che ho incontrato e conosciuto erano deliziose... persone che non aiutano gli altri solo a parole, ma che si danno veramente un gran da fare.
C'erano salamelle a profusione e udite udite... NIENTE ZANZARE! Cosa volere di più dalla vita?
Beh... una cosa in più l'avrei voluta. So che per Lui la mia danza è solo un peso, so che venire a vedere me non è esattamente il massimo della vita, so che il mio è un discorso da egoista, ma so anche che mi avrebbe fatta felice. Avrei sorriso per lui, non per tutti.
Comunque è andata più che bene. E sono contenta lo stesso.

giovedì 2 giugno 2011

"Baba ghannouj" - crema di melanzane e thaina

Oggi per me è una giornata mediorientale. Stasera balleremo per la cena di beneficenza di Monica.
Per entrare un po' nello spirito della serata ho preparato il Baba Ghannouj: la crema di melanzane mediorientale per cui vado matta. Ho letto che il nome significa "mio padre è viziato". Carino, divertente... e azzeccatissimo! Ho sempre ammirato il modo che ha la lingua araba di descrivere le cose. Ha sempre un tocco di poesia.
L'altro termine che forse non tutti conoscono è thaina. La thaina è una crema ottenuta dai semi di sesamo tostati. Si trova nei negozi mediorientali. Somiglia vagamente al burro d'arachidi, è solo un poco più liquida e tende a separarsi per cui va ben mescolata prima di utilizzarla. Diventa buonissima se mescolata al succo di limone.


Ma come si realizza questa crema?
Ci vogliono:
-2 melanzane
-1 o 2 spicchi d'aglio (dipende da quanto vi piace l'aglio)
-2 cucchiai di thaina
-succo di 1 limone
-sale
-olio d'oliva
-una sploverata di prezzemolo (facoltativo)
Bisogna innanzitutto lavare le melanzane, pungerle con la foerchetta e metterle in forno caldo per circa 45 minuti. In alternativa si possono anche cuocere al vapore. Quando le melanzane sono molli e raggrinzite si toglie la buccia e si schiacciano ben bene con una forchetta. Si aggiunge l'aglio tritato, la thaina, il succo di limone, il sale e un filo d'olio (ne basta pochissimo). Si amalgama il tutto, si decora con un po' di prezzemolo e si lascia riposare per qualche ora in frigorifero.

Sempre nei negozi mediorientali si trova ovviamente già fatta... pronta da togliere dalla latta e spalmare!

mercoledì 1 giugno 2011

Monoi de Tahiti - olio per capelli

Un paio di settimane fa avevo addocchiato in erboristeria alcuni flaconi dall'aspetto vagamente vintage che contenevano un fiore. Non sono molto brava a fare acquisti d'impulso. Mi piace ragionare su ogni mio desiderio e se il giorno dopo non è svanito... allora s'ha da fare!
Così è stato per questo olio.
Ho scelto il prodotto specifico per i capelli dal momento che avendoli decolorati ora sono un pochino sfibrati, ma esiste l'olio di monoi anche per il corpo normale, con glitter e per l'abbronzatura.
L'ho provato subito seguendo le istruzioni della gentilissima ragazza dell'erboristeria: spruzzalo sui capelli, pettinali e tieni in posa almeno mezz'ora (... ma anche tutta la notte) e poi lavi i capelli.
Incredibile! Il risultato è davvero straordinario: capelli morbidi, leggeri ma corposi... e il profumo è delizioso. Lo consiglio vivamente.
Ecco il sito  http://www.maitaitalia.com/prodotti.html

Oggi il tempo passa lento

Lentissimo. Piove. Seduta alla mi scrivania non ho nulla da fare. Fisso l'acqua che scorre dalla grondaia. Per il resto il cortile è immobile. La linea fastweb è saltata. Ricordo quando per lavorare non era indispensabile la rete internet. Si usavano i fax. Si usavano le riunioni, non le telefonate... Tantomeno Skype. Forse era meglio prima, ma forse no.
Certo rimpiango di non essermi portata un libro. Quando non vivevo a Milano c'erano sempre due libri nella mia borsa. Uno era di scorta. A volte i libri finiscono troppo in fretta e se fai la pendolare non sai mai cosa può succedere in viaggio. Può succedere di dover aspettare ore che sembrano giorni.
Ora in 10 minuti arrivo in ufficio. Ho guadagnato in vita, ma ho perso in lettura.
Ma vivere sognando di leggere è meglio che leggere sognando di vivere!